Con il termine outlet si vuole indicare un negozio che vende prodotti di marca a prezzi scontati rispetto a quelli imposti dagli altri.
Nello specifico, in tali luoghi è possibile trovare merce proveniente dalle passate stagioni precedenti a quella attuale.
Qualche volta, purtroppo, non si troverà l’articolo della propria taglia: si tratta del principale rischio da correre se si desidera portare a casa dei capi di lusso a prezzi molto bassi.
Come aprire un outlet
Al fine di aprire un outlet di grandi firme occorre predisporre un investimento iniziale che dipende strettamente dal tipo di locale e dall’arredamento scelto per lo stesso.
Ebbene, è importante sapere come alcuni costi iniziali possano essere ottimizzati, ad esempio propendendo per un ambiente grande invece che per una posizione strategica (caso in cui, sicuramente, verrebbe richiesto un affitto superiore).
In più, ovviamente, con solo un pizzico di creatività sarà possibile anche risparmiare sull’arredamento creando uno stile minimalista, moderno ed essenziale e, talvolta, anche accattivante ed in grado di attirare un maggior numero di clienti.
Si ricorda, inoltre, l’opportunità in capo ai giovani imprenditori di richiedere agevolazioni pubbliche o contributi a fondo perduto.
Questi ultimi, nello specifico, non devono essere restituiti essendo finanziamenti erogati da enti pubblici come Regioni, Ministeri o Unione europea, i quali in genere non richiedono alcuna garanzia.
In ogni caso, la condizione necessaria per accedere ai fondi è rappresentata dalla presentazione delle fatture attestanti i pagamenti dei fornitori.
Un accenno va obbligatoriamente fatto anche ai requisiti richiesti per l’apertura di un outlet, ovvero:
– la residenza in Italia;
– la maggiore età;
– non avere carichi penali pendenti;
– non essere stati interessati da precedenti dichiarazioni di fallimento.
L’iter burocratico
Una volta essersi accertati di possederli, ci si può avviare verso l’iter burocratico specifico che prevede:
– l’apertura di una partita IVA;
– l’iscrizione all’INPS (per la copertura previdenziale) e all’INAIL (in caso di datori di lavoro che procedono all’assunzione di dipendenti);
– l’iscrizione al Registro delle Imprese (da effettuare presso la camera di commercio della provincia in cui si possiede la residenza fiscale);
– comunicazione al comune dell’inizio dell’attività.
La differenza con gli spacci aziendali e le stock house
Nel momento in cui si desidera risparmiare sull’acquisto di un capo di alta moda, è possibile visitare un outlet online, degli spacci aziendali o delle stock house.
Si tratta, nello specifico, di tre cose diverse che, tuttavia, molto spesso vengono identificati nella medesima tipologia di attività.
Ebbene, volendo analizzarli, si può notare come:
– un outlet rappresenti un negozio che propone prezzi convenienti sia dei prodotti difettati sia quelli appartenenti a collezioni degli anni precedenti a quello in corso;
– gli spacci aziendali offrono articoli di prima scelta senza intermediari vendendoli, quindi, al prezzo di fabbrica;
– la stock house, invece, viene gestita da imprenditori privati, i quali acquistano enormi quantità di merce ad un costo basso potendola, poi, rivendere ad un prezzo conveniente.
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